Ddl Gelmini, il giorno della protesta. Studenti nel pomeriggio al Quirinale

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    Ddl Gelmini, il giorno della protesta. Studenti nel pomeriggio al Quirinale
    Nessun accordo dei capigruppo sui tempi. Scontri a Palermo, lancio di petardi a Napoli


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    ROMA - "Non c'é alcuna intesa. Le opposizioni fanno legittimamente ostruzionismo e il Senato proseguirà i lavori ad oltranza. Questa sera c'é una seduta notturna fino a mezzanotte e domani votazioni non stop e spero che il ddl sia approvato entro domani sera". Il presidente del Senato, Renato Schifani, conversando con i giornalisti durante il brindisi di Natale con la stampa parlamentare spiega come si precede in Aula sulla riforma universitaria augurandosi che non si ripetano "momenti di tensione perché il clima nel Paese è estremamente teso".

    E intanto da stamani vanno in scena le proteste in molte citta' d'Italia. Una delegazione ristretta di studenti che stamani hanno sfilato per le strade della Capitale andrà nel pomeriggio al Quirinale per consegnare la lettera-appello al Presidente della Repubblica. Una decina di studenti chiederà al Capo dello Stato di "non firmare la legge". Gli studenti hanno scritto una nuova lettera al presidente della Repubblica per accogliere la disponibilità ad incontrarli. Gli studenti hanno mandato un messaggio alla Prefettura, che dovrà a sua volta inoltrarlo al Quirinale. "Illustrissimo Presidente - scrivono - anche oggi le piazze sono piene di studenti e studentesse, ricercatori e lavoratori della conoscenza che da mesi si mobilitano per riconquistare il nostro futuro è quello dell'intero Paese". "Abbiamo appreso dalla stampa - continuano - la disponibilità ad incontrarci: a tal proposito le manifestiamo tutto il nostro interesse a che ciò avvenga quanto prima". "Le alleghiamo inoltre la lettera a lei indirizzata già diffusa alla stampa nella giornata di ieri. Sicuri di un suo riscontro le porgiamo distinti saluti. Gli studenti e le studentesse in mobilitazione".

    ROMA - Gli studenti della Sapienza bloccano l'imbocco della Tangenziale dalla via Prenestina a Roma poi il corteo va in periferia. Diverse migliaia di studenti sfilano in corteo sulla tangenziale in direzione del centro. Il tratto della tangenziale al momento è stato chiuso. I manifestanti sono diretti all'Università ma hanno fatto una deviazione del percorso 'immettendosi' sull'autostrada. Probabilmente percorreranno circa 300 metri per poi uscire a Casalbertone e andare verso La Sapienza. "Ci scusiamo per il disagio" è questo lo slogan scandito al ritmo di battito delle mani dal corte degli studenti che sta attraversando la tangenziale, prima all'imbocco dell'A24. I manifestanti stanno camminando fra le auto bloccate. Qualche autista solidarizza, applaudendo al passaggio.

    CORTEO SAPIENZA, BABBI NATALE E WAKA WAKA: ANDREMO IN ZONE POPOLARI - "Ministro Gelmini, non siamo mica cretini. Noi vogliamo studiare, vogliamo ricercare, per una cultura libera e pubblica. Viva l'università libera e pubblica". Il ritmo e la melodia del Waka-waka, l'inno composto dagli studenti della Sapienza che stanno per dare inizio al corteo romano contro il ddl Gelmini. Con i cappelli di Babbo Natale in testa, i ragazzi hanno improvvisato un coro accompagnato dalla chitarra. Attraverseranno anche i quartieri popolari della città gli studenti che oggi manifestano a Roma contro il ddl Gelmini. Da piazzale Aldo Moro gli studenti annunciano che si sposteranno verso il Pigneto e San Lorenzo, quartieri popolari storici della capitale abitati da molti studenti universitari. I ragazzi di ieri avevano annunciato l'intenzione di procedere con cortei spontanei, senza dichiarare preventivamente alle forze dell'ordine il percorso. "Andiamo nei quartieri di Roma, fra la gente - affermano alcuni - in direzione Pigneto e San Lorenzo"

    PALERMO - Circa un migliaio di studenti con caschi e book block, pannelli di polisterolo con disegnate le copertine di libri famosi, si sono scontrati con i poliziotti in tenuta anti sommossa cercando di entrare a palazzo d'Orleans sede della presidenza della Regione.

    I giovani hanno tentato di superare più volte il cordone di protezione fatto dagli agenti di polizia davanti la Presidenza della Regione senza riuscirvi. Gli studenti stanno lanciando pietre, uova e arance e gridando slogan contro il governo e la riforma Gelmini. I poliziotti finora hanno impedito l'ingresso usando anche i manganelli. Gli studenti che protestano a Palermo hanno lanciato anche petardi contro la polizia che cercava d' impedire il loro ingresso nella presidenza della Regione. Gli agenti hanno invece lanciato lacrimogeni. I petardi sono stati scagliati da giovani che indossavano caschi e si coprivano il volto con sciarpe. Sono circa una trentina gli agenti davanti palazzo dei Normanni cui ora si sono aggiunti alcuni militari della Guardia di finanza.

    Gli studenti che protestano davanti palazzo d'Orleans sede della presidenza della Regione stanno lanciando grosse pietre verso la polizia. Un sasso ha colpito anche una giornalista ad un braccio. I giovani hanno incendiato al centro della carreggiata in piazza Indipendenza un cassonetto e si stanno spostando a piccoli gruppi verso palazzo dei Normanni, sede dell'Assemblea regionale siciliana, che dista poche decine di metri da palazzo d'Orleans. La giornalista colpita da un grosso sasso al braccio sinistro è Simona Licandro che sta seguendo le manifestazioni degli studenti per l'ANSA. Negli scontri anche alcuni giovani sarebbero rimasti feriti, secondo quanto loro stessi hanno raccontato, dalle manganellate delle forze di polizia. In particolare uno di loro ha affermato di essere stato colpito al capo, mentre alcuni studenti dicono che un altro ragazzo ha riportato la rottura della mascella.

    NAPOLI - Dal corteo dei manifestanti che sta attraversando via Toledo, dopo essere partito da piazza dal Gesù, sono stati lanciati diversi petardi sui cumuli di rifiuti che si trovano nelle zone limitrofe, soprattutto in via Sant'Anna dei Lombardi. Proteste da parte di alcuni residenti che denunciavano il rischio di incendio dei rifiuti stessi. "Vogliamo che questa sia una manifestazione pacifica - spiega Roberto, del liceo Mercalli - perché solo così si sentiranno le ragioni della nostra protesta, altrimenti si parlerà solo di eventuali scontri". Antonio, del Convitto Nazionale, sostiene: "da lunedì ci stiamo organizzando per questa manifestazione. Abbiamo visto quello che è successo ieri in Senato e siamo scandalizzati. Non ci sentiamo rappresentati da queste persone che a causa di questa legge elettorale non ci sentiamo rappresentati".

    SALERNO - Impugnano banane, "le nostre pistole che non sparano", e offrono fiori. Sono i ricercatori e gli studenti che da questa mattina stanno effettuando un presidio davanti alla sede della Provincia di Salerno. "La nostra è - spiega Stefania Leone, una delle ricercatrici che sta effettuando il presidio - una protesta pacifica mentre si sta per approvare quella riforma che sarebbe la condanna per migliaia di persone".

    TORINO - Manifestazioni di studenti hanno bloccato a Torino alcune vie principali della città. Alcune centinaia di universitari, vicini all'ala di Autonomia, sono scesi in piazza per protestare contro l'approvazione della riforma Gelmini. Il corteo, aperto da uno striscione bianco con lo slogan "Voi in Senato, noi nelle piazze", è partito da Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche. Poco prima un altro gruppo di studenti, in questo caso del Conservatorio di musica, aveva bloccato via Pò e sventolato uno striscione con la scritta "Stavolta ve le suoniamo noi". Hanno assaltato il negozio della Mondadori, nella centralissima via Viotti a Torino, le centinaia di studenti che hanno promosso la manifestazione contro la legge Gelmini. Il corteo, a cui si sono annessi gli universitaria che hanno occupato Palazzo Campana,sede delle facoltà scientifiche, ha tentato di forzare l'ingresso della libreria, ha acceso alcuni fumogeni e ha affisso uno striscione sulla vetrina riportante la scritta "Questo Governo è fumo negli occhi". Poi ha ripreso la sua marcia in strada.

    Un gruppo di alcune centinaia di studenti, appartenenti al gruppo degli "indipendenti", ha occupato per circa mezz'ora la Mole Antonelliana, edificio simbolo di Torino. Si tratta dei manifestanti che questa mattina avevano inscenato una simbolica occupazione di Palazzo Carignano, prima sede del Parlamento italiano, dove avevano "approvato" una sorta di controriforma da opporre al disegno di legge Gelmini. I giovani hanno fatto poi fatto irruzione nella Sala del Tempio dove si sono intrattenuti scandendo slogan contro la riforma. L'ala più estrema degli studenti, invece, ha concluso la sua manifestazione occupando il cortile del rettorato dell'università. Precedentemente si erano avuti attimi di tensione con le forze dell'ordine davanti alla sede provinciale del Popolo delle Libertà, dove si era verificato un lancio di ortaggi, pietre, petardi e bottiglie da cui gli agenti hanno dovuto ripararsi con gli scudi protettivi.

    MILANO - Dopo una lunga fase di stallo, il corte di universitari di Milano ha ripreso la marcia e, nelle trattative con i responsabili dell'ordine pubblico, è stato deciso di cambiare l'obiettivo della manifestazione che si dovrebbe concludere alla sede distaccata di Scienze Politiche dell'Università Statale in via Conservatorio. In precedenza, quando i manifestanti avevano sfondato il cordone delle forze dell'ordine, gli agenti hanno cercato di bloccarli usando i manganelli.

    CAGLIARI - Centinaia di studenti universitari e delle superiori si sono ritrovati questa mattina in piazza Garibaldi a Cagliari per protestare contro la riforma Gelmini. Moltissimi striscioni contro il ddl del Governo, trombette e fischietti. Dopo una mini assemblea i ragazzi della Rete hanno deciso di sfilare in corteo per le strade della città. Ancora non è stato stabilito il percorso: la manifestazione é controllata a vista da polizia, carabinieri e vigili urbani. Nel serpentone molti degli studenti che stanno occupando o autogestendo le scuole della città. Naturalmente è folta anche la rappresentanza degli universitari. Ieri sera c'é stata l'occupazione del Rettorato: gli studenti hanno trascorso dentro la struttura di via Università l'intera notte. "I politici si sono arroccati a Roma - ha spiegato Enrico Lallai, uno dei rappresentanti degli universitari - noi scegliamo le strade e le piazze della nostra città come luogo di confronto e dialogo".


     
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